Rs No USA No UK! (Nobraino)
LA STAMPA – 04/01/13 – Intervista
«Sicuramente non facciamo musica da discoteca, ma sentiamo molto la nostra influenza romagnola: si manifesta in un innato senso di ospitalità e nella voglia di divertire il pubblico. Questo si percepisce particolarmente nei nostri concerti, che viviamo come delle feste in cui cerchiamo di coinvolgere al massimo il pubblico»
Davide Vedovelli - SPACCADISCHI – 26/11/11 – Recensione
«Stanno tra il cantautorato ed il rock, melodici ma sperimentali allo stesso tempo, sanno coniugare testi molto interessanti ad una musica mai banale, interpretati con maestria. Dovete ascoltarlo.. E' difficile spiegare a parole quest’intreccio di musica, teatro ed interpretazione»
NUVOLE SENZA MESSICO – 04/10/11 – Recensione
«Prodotto insieme a quel geniaccio di Giorgio Canali, NO USA! NO UK! è un album che sa di retrò, e allo stesso tempo duro e senza fronzoli, Kruger canta con una voce profonda e con un savoir faire come pochi “se il narcisismo fosse un handicap, qui tutti avrebbero il parcheggio assicurato anche in città” in Narcisisti misti , e sembra descrivere perfettamente l’andazzo generale dell’ambiente artistico attuale»
I THINK MAGAZINE – 29/08/11 – Intervista
«Sicuramente abbiamo sempre lo stesso spirito di squadra, e anche i nostri concerti alla fine assomigliano un po' ad una partita, se ci pensi: sia per la fatica e le sudate che si fanno, sia perché, a parte fare ognuno la propria parte, è un momento in cui si deve fare attenzione a cosa stanno facendo gli altri, come durante le partite sportive... Insomma ne trovo tante di analogie, perché sia lo sport che la musica sono entrambe pulsioni naturali»
Biagio Chiariello - MUSIC FAN PAGE – 02/08/11 – Intervista
«Le canzoni nascono in continuazione, fortunatamente ancora non abbiamo problemi di produttività. Effettivamente manca il tempo di lavorare a fondo e in maniera maniacale ai pezzi, come piace fare a noi»
Giuseppe Corasaniti - PAPERBLOG – 18/01/11 – Recensione
«Una centrifuga sonora di musica old style, debitamente revisionata e dotata di sfumature eccentriche suonate in maniera egregia. Rock, folk, jazz, blues, qualsiasi richiamo utilizzato nei loro pezzi, non smentisce l’orecchio: sono marchiati a fuoco da un personalissimo stile divertente e coinvolgente»
Giuseppe Corasaniti - GUFETTO – 18/01/11 – Recensione
«“NO USA! NO UK! NOBRAINO” è una produzione completa, ogni pezzo ha un suo perché [...] e di sicuro da tenere in considerazione nella top ten dei migliori album usciti nel 2010»
PRISMANEWS - 20/12/10 – Live report
«Ciò che può succedere durante un concerto dei Nobraino è stocastico, come l'omonima ballata durante la quale, sempre Kruger, ha trascinato una scala (trovata chissà dove) in mezzo alla platea per elevarsi tra il pubblico; e una volta sceso, i fan, in delirio per gli ormai classici Bifolco e Le tre sorelle, hanno provveduto di propria spontanea volontà a sollevarlo e sostenerlo come si fa in genere con le rock-star consacrate»
Marcello Moi - MP NEWS – 13/11/10 – Recensione
«De André, Gaber, Jannacci: sono tutti in questo disco, shakerati in un caleidoscopio multicolore insieme a una buona dose di cinismo e un nonsochè di surreale, il tutto immerso in un fluido un po' indie e un po' post-rock»
Ilario Pisanu - SALTINARIA – 30/10/10 – Recensione
«E così tra il cinismo di “Narcisisti misti” e l’arrembaggio di “Titti di più”, i Nobraino dipingono un quadro a tinte forti, incrociando la bossa con il western (“Western Bossa”: barando in ogni bar…), i due minuti nevrotici stile “Song2” dei Blur e “Salvation” dei Cranberries di “Succhiamilcuore” sono un coltello nello stomaco. Che non lascia segni»
Fausto Turi - FREAK OUT MAGAZINE – 12/10/10 – Recensione
«Una nota per la voce magnetica di Lorenzo Kruger, dai toni bassissimi, destinata a divenire termine di paragone per tanti giovani cantanti, che da oggi hanno una via in più per cantare il rock in lingua italiana»
MALESANGUE – 11/10/10 – Intervista
«Il personaggio nazionalpopolare, che sia il papa, un comico o un mafioso diventa con tutti i suoi pregi e difetti adottivo presso il suo pubblico, e così il pubblico smette di giudicarlo per farne metro di misura della propria vita. Io vorrei essere adottato dal mio pubblico»
Vittorio Formenti - MESCALINA -15/09/10 – Recensione
«Ascoltando questo disco pare che Conte incontri gli Skiantos, De André si fonda con Elio e le Storie Tese, gli slacker degli anni ’90 recuperino il pop anni ‘60. Cabaret surreale e grottesco non privo di progettualità»
Ivan Masciovecchio - ROCK SHOCK – 01/09/10 – Recensione
«Le tredici tracce, sotto la produzione artistica di Giorgio Canali, sprigionano crudezza (soprattutto nella seconda parte dell’album) e spigolosità, restando comunque pervase da una vena di sarcasmo che ce le fa amare fin dal primo ascolto»
Lorenzo Ceccarelli - GIORNALETTISMO – 29/07/10 – Recensione
«Il sound dei Nobraino è accattivante, ricco di sfumature che spaziano tra il rock, il folk, il jazz e la musica cantautorale, il tutto farcito di un’abbondantissima dose di autoironia e sarcasmo. I testi raccontano storie che oscillano tra il grottesco e il surreale, istantanee mentali che rappresentano le mille sfaccettature dell’animo umano»
Enrico Tallarini - OSSERVATORI ESTERNI – 24/07/10 – Recensione
«Disco che si fatica a togliere dallo stereo (sempre che ne abbiate ancora uno) e che si memorizza al primo ascolto, grazie a testi di indiscutibile sarcasmo e genialità. E se vi ritrovate a cantare: ”Se il narcisismo fosse un handicap qui tutti avrebbero il parcheggio assicurato anche in città”, non preoccupatevi, la Nobrainite è sì contagiosa, ma alleggerisce l’esistenza»
Daniele Mosca - IMPATTO SONORO – 15/07/10 – Recensione
«La musica italiana ha ancora molto da dire, si denota dalle note di questi pezzi, pieni di vita e di arte da mettere in scena. Un gruppo da ascoltare e riascoltare più volte, che resta in mente pur con una grazia e una complessità non comuni. Un bel disco»
Giulia Covino - CHRONICA – 02/07/10 – Intervista
«Cerchiamo il divertimento, una forma aggressiva di allegria per un rock non per forza “minore-diminuito”… ma niente di programmatico, in fondo»
Maria Flaminia Attanasio - FUORI LE MURA – 28/06/10 – Intervista
«Beh diciamo che la discografia e le case discografiche sono in un periodo talmente di debolezza che è facile, insomma, prendersi gioco di loro in quel senso lì. Che dire, speriamo si sveglino e che diventino più competitivi perché in questo momento non sono un granchè per cui bisogna pur dissentire da tutte le logiche di produzione che veramente ormai sono diventate ridicole»
WHIPART – 16/06/10 – Intervista
«Non ho mai compreso le motivazioni che spingono artisti o gruppi nostrani a cantare in inglese, ma fortunatamente molti di loro si sono ricreduti e hanno cominciato a cantare nella nostra splendida lingua. Secondo noi è giusto cantare in italiano, perché è un atteggiamento culturalmente più rispettoso nei confronti del nostro paese»
Gioele Valenti - NERDS ATTACK – 10/06/10 – Recensione
«Un disco che incarna un trend molto in voga al momento in Italia; un comune sentire che ecletticamente riassume certi spunti da Carosone/Carotone a Folco Orselli, passando per il cantautorato anarchico degli anni ’60/’70»
Piero Vittoria - FULL SONG – 09/06/10 – Recensione
«Che la musica italiana abbia finalmente trovato un'originalità che era andata un po'persa? Sarà il tempo a dirlo, ma certamente un grande plauso va ai Nobraino che stanno in tutti i modi di cercando di portarla!»
Loris Gualdi - MUSIC ON TNT – 06/06/2010 - Recensione
«Nel full lenght troverete tutto ad eccezione della banalità i cui cromosomi non sono presenti nel dna dell’ensemble, avvezzo a non curarsi troppo di nulla andando avanti, attraverso un mondo musicale vittima dell’ironia decisionale del quartetto»
Sergio Sciambra - ARTISTSANDBANDS – 02/06/10 – Recensione
«La calda ed avvolgente voce del kaiser chansonnier Kruger, l’ironia e la cura di testi e musica, oltre alla sorprendente consapevolezza della fisicità scenica della band, sono i punti di forza dei Nobraino»
Daniele Mosca - CAUSAEFFETTO – 31/05/10 – Recensione
«Le melodie particolari sono fotografie di atmosfere immerse nel fumo di locale jazz, tra luci soffuse e sogni sussurrati. Giri armonici e accattivanti e storie intriganti sono la caratteristica dei "Nobraino". La voce è originale e ricca di colori, tra meccanismi di un abile parlato e sogni in bianco e nero»
Roberto Del Bove - RECENSITO – 30/05/10 – Intervista
«L'interpretazione anche fisica dei brani è una nostra caratteristica, e ovviamente lo schermo aiuta a precepire meglio tutte le sfumature che durante un concerto si perdono nel caos. Il concerto rimane comunque la nostra prima aspirazione»
Emanuele Gessi - LOST HIGHWAYS – 14/05/10 – Recensione
«NO U.S.A.! NO U.K! è un disco crudo, un’esca viva lanciata nello stagno per permettere a tanti di assaggiare. Ed è certo che chi ascolterà non potrà fare a meno di vivere un loro concerto»
Giorgio Zito - STORIA DELLA MUSICA – Recensione
«Tre le cose che spiccano di più dall'ascolto di questo disco: l'originalità della musica dei Nobraino, davvero difficile da definire, tra suoni pop e rock, bossa nova e punk, l'ironia e l'intelligenza dei testi, e Lorenzo Kruger (oltre che voce anche autore di tutti i testi), non solo dotato di una gran bella voce, ma anche di doti interpretative non comuni nella musica italiana»
Fabrizio Zamprighi - SENTIRE ASCOLTARE – Recensione
«Slabbrati e semiseri come i conterranei Granturismo, parenti alla lontana di un'autorevolezza quasi baustelliana, ben disposti verso una musicalità variegata che vive delle storie di un Italia da bar sport»
L’ISOLA DELLA MUSICA ITALIANA –Recensione
«La voce di Lorenzo Kruger è calda, magnetica e inquietante al punto giusto da creare un misto tra fascino e timore, il suo carisma prorompente si esplica in performance esagerate,quasi sfacciate a volte. La stessa cosa vale per i testi: argute riflessioni in cui il sarcasmo e la metafora disegnano punti di vista sbilenchi e inusitati, storie particolari con una certa impronta cinematografica»
Intervista per SALA PROVE:
http://rbe.it/salaprove/2010/03/24/intervista-ai-nobraino/
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